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Cari lettori, benvenuti in questa quinta parte della serie di articoli dedicati ai concetti fondamentali della teoria musicale.
Iniziando dalle basi, cercherò di essere d’aiuto a coloro i quali si trovano nella fase iniziale dello studio del pianoforte.
Qui sopra e in fondo al testo trovate gli articoli correlati che fanno parte della raccolta sulla teoria musicale.
Ricordo, inoltre, che tali articoli vogliono essere per l’allievo un aiuto e un promemoria per approcciarsi alle nozioni di base in una fase iniziale dello studio dello strumento e, quindi non possono sostituire l’approccio diretto con il proprio maestro che ve ne mostrerà un’applicazione pratica.
Nello specifico, l’argomento delle scale, delle tonalità e degli accordi è molto ampio e necessiterebbe di un corso di diverse ore. Nei conservatori, infatti, questi aspetti vengono affrontati approfonditamente anche nell’arco di più anni.
Di sotto troverete un approccio generale ed introduttivo all’argomento con delle tabelle che riassumeranno gli impianti tonali e la formazione di ogni triade o accordo.
Buona lettura.
La tonalità, le scale e gli accordi
Per tonalità si intende un insieme di suoni che fanno parte di un comune “centro gravitazionale” e di una gerarchia percepita di relazioni, tensioni e risoluzioni sonore.
E’ il compositore che prima di comporre un brano musicale decide la tonalità.
La tonalità prende il nome dalla tonica che è la prima nota sulla quale si formano la scala e gli accordi. Ad esempio, i suoni che fanno parte della scala di Do maggiore sono gli stessi che costituiscono la tonalità di Do maggiore, e così per ogni altra scala. Il Do, essendo la prima nota della scala, è la tonica, e dà il nome alla scala oltre che alla tonalità.
Esistono tonalità con i diesis in chiave e tonalità con i bemolle, anche questo dipende dalla tonica che può essere, ad esempio, Fa diesis oppure La bemolle.
Per scala musicale, invece, si intende la successione di otto suoni che procedono per gradi congiunti. I suoni della scala vengono chiamati gradi (ad esempio nella scala di Do: Do è iI I grado, Re il II grado, Mi il III grado, e così via fino all’VIII grado, cioè il Do dell’ottava superiore).
La tonalità può essere di modo maggiore o di modo minore. Ciò dipende dalla disposizione degli intervalli tra le singole note (o gradi) della scala stessa.
Anche le scale, strettamente connesse alla tonalità di appartenenza, possono essere maggiori o minori. La differenza tra esse sta nella diversa posizione dei toni e dei semitoni nella successione dei gradi della scala.
Il semitono è la distanza più piccola che esiste fra un suono ed un altro. Ad esempio, distano di un semitono le note Do-Re bemolle, oppure le note Mi-Fa, oppure le note Sol-La bemolle. Il tono è la distanza pari a due semitoni. Distano di un tono le note Do-Re, Mi-Fa diesis, Sol-La.
Ogni tonalità maggiore e ogni scala maggiore ha una relativa tonalità o scala minore ed entrambe condividono le alterazioni in chiave.
La scala minore inizia con una tonica che parte dal sesto grado della scala maggiore. Ad esempio la relativa minore della scala di Do maggiore è la scala di La minore (il La è il sesto grado della scala di Do). Le scale di Do maggiore e di La minore condividono i suoni e le alterazioni.
Vedrete nello schema di seguito che un impianto tonale (cioè i diesis o i bemolle in chiave) formeranno due scale: una maggiore e la relativa minore.
Per accordo (o triade) si intende l’esecuzione simultanea di tre suoni o più, aventi un’altezza definita. Prendono il nome dalla nota della scala sulla quale si formano. In base alla distanza tra i suoni possono formarsi accordi di diversi tipi: i principali sono gli accordi maggiori e gli accordi minori, come mostrato nello schema che vedrete di seguito.
Per ogni accordo vedrete tre diverse risoluzioni, la prima allo stato fondamentale, la seconda sul primo rivolto e la terza sul secondo rivolto.
(I dettagli su questo vastissimo argomento, come la costituzione delle scale maggiori e minori o la formazione tecnica di ogni accordo, vi auguro di poterli imparare a dovere con il vostro maestro di pianoforte, di solfeggio o di armonia.)
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