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Come prepararsi alla performance e prevenire i vuoti di memoria

Il pianista e la paura del pubblico

Il libro “Il pianista e la paura del pubblico” è una raccolta e un approfondimento degli articoli più letti dagli utenti. Se vuoi approfondire questo articolo e gli argomenti principali di questo sito, quali l’ansia da palcoscenico, la paura di suonare in pubblico, le tecniche di memorizzazione musicale, la sicurezza in se stessi e la solidità tecnica clicca sul bottone qui sotto.


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Come raggiungere i propri obiettivi? Talento o ostinazione? Cosa serve di più?

In queste poche righe rifletteremo insieme su cosa sia indispensabile possedere per raggiungere i risultati desiderati.

La realizzazione personale di un musicista

La realizzazione personale dipende fortemente dall’analisi e dalla comprensione di tre aspetti: il cosa vogliamo raggiungere, il perché lo vogliamo raggiungere, e il come possiamo raggiungerlo.

Queste sono le domande alle quali sanno dare una chiara risposta le persone di successo. Hanno bene chiaro in mente cosa vogliono, perché come raggiungerlo.

Dunque si mettono al lavoro lungo un cammino ben definito.

Al contrario, le persone insicure tendono a riportare alla memoria esperienze negative che hanno il potere di creare convinzioni (o mappe distorte della realtà) che congestionano totalmente la loro creatività e la libertà, alimentando sentimenti di scoraggiamento e frustrazione.

Vi è spesso la paura che certi errori possano ripetersi nel futuro e che un determinato obiettivo, tanto desiderato, diventi pura utopia.

Ci si convince di intravedere orizzonti troppo lontani lontani tanto da abbandonarli, quando invece il nostro compito dovrebbe essere quello di occuparci di ciò che abbiamo a portata di mano, oggi.

Vivi l’oggi

Ci voltiamo indietro e vediamo i fallimenti del passato, guardiamo avanti e temiamo le preoccupazioni e gli insuccessi del futuro.

Qual è il mio consiglio? Vivere l’oggi.

Cosa vuol dire vivere l’oggi? Concentrati non su ciò che avresti dovuto fare ieri, né su ciò che dovrai fare domani.

Concentrati su ciò che devi fare oggi e fallo bene.

Il peso del fardello del domani aggiunto a quello del passato, ha il potere di fare vacillare anche chi cammina nel presente.

“A ciascun giorno basta la sua pena” dice Gesù nel Vangelo. E ancora, “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Non dice: “Dacci il pane di domani, di dopodomani…”.

Non c’è dubbio sul fatto che sia necessario pensare al futuro, fare dei progetti e tenersi pronti. Ma senza stare nell’ansia logorante che tutto possa andare ancora una volta storto.

Il miglior modo per prepararsi al futuro è concentrarsi con tutte le proprie forze, tutta la mente, tutto l’entusiasmo e tutta la propria intelligenza, sul lavoro odierno.

Dal punto di vista musicale non bisogna pensare né ai fallimenti passati, né alla paura delle successive performance.

Ciò vuol dire: non pensare! Studia, oggi! Adesso!

In altri articoli abbiamo parlato di come studiare, come montare un repertorio dalla sua lettura al perfezionamento e di come prepararsi concretamente alla performance.

Adesso, per un istante, prepariamoci psicologicamente a liberare la nostra mente da tutti i fardelli mentali che appesantiscono e rallentano il nostro lavoro quotidiano.

Lo stress, nella maggior parte dei casi, è dovuto a un sovraccarico di pensieri e preoccupazioni che non possiamo controllare e che non dipendono dalle nostre azioni, ma dal corso della vita.

Dobbiamo a tutti i costi approcciarci allo studio scevri da pregiudizi, focalizzando la nostra concentrazione sul lavoro quotidiano.

Come farò? Ci arriverò? Non ho abbastanza tempo!”, “Non sono in grado, non me ne è mai andata bene una!”, “Ricordo quell’ultima volta che… è stato un incubo: se si dovesse ripetere lascio perdere per sempre!”, “Tu cosa ne pensi? Andrà bene?”.

Questi sono i pensieri tipici di chi ha tempo per fermarsi… e pensare: se fosse concentrato sul proprio obiettivo e impegnato sul suo lavoro non gli rimarrebbe tempo utile a elaborare pensieri negativi.

“Il segreto per essere infelici sta nell’avere il tempo sufficiente per domandarsi se si è felici o no.”

George Bernard

L’autostima e talento

L’autostima e la fiducia in sé stessi sono qualità che molti credono di avere per carattere o per natura. 

Invece, in realtà, sono direttamente proporzionali alla disponibilità del soggetto a considerarsi dotato di determinate competenze e qualità atte ad affrontare le sfide della vita.

Cosa vuol dire ciò?

Per essere dotati di determinate competenze è necessario studiare.

Le competenze si acquisiscono con l’esercizio e la disciplina costanti, le quali a loro volta conducono sovente al successo per il semplice motivo che si è dedicato molto tempo per raggiungere un obiettivo. 

Dobbiamo essere noi a decidere di raggiungere una buona valutazione di noi stessi, in base al fatto di essere disposti ad applicarci in qualcosa di motivante o di dare priorità alle responsabilità assunte, scartando dalla nostra quotidianità interferenze e distrazioni.

L’autostima cresce grazie all’impegno costante e alla disciplina.

“Io penso che, in effetti, ognuno ha il talento che decide di avere” 

Aldo Ciccolini
(tratto dal libro “Maestro di te stesso” di Righini-ZAdra)

Aldo Ciccolini si riferisce all’efficacia dell’ostinazione nello studio e all’impegno costante.

Non crede nel talento. Talento = impegno” dice.

Non esistono scorciatoie per raggiungere il successo, esiste solo una lunga strada da percorrere.

Si può decidere di intraprenderla oppure no, di dirigersi dritti alla meta oppure fare delle soste e ritardare il raggiungimento dell’obiettivo, si può decidere di prendere delle deviazioni o addirittura cambiare meta.

Nicolò De Maria

Bibliografia:
F. Righini, R. Zadra, Maestro di te stesso, Milano, Curci, 2010


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Come cambiare pensieri negativi in positivi? Come trasformare una convinzione negativa in una positiva? Le convinzioni negative sono quelle che ti fanno vedere il mondo con gli occhiali della malizia, della timidezza, della paure delle critiche.

In ambito musicale, ma ciò ha valore in tutti gli ambiti lavorativi, i risultati delle performance o delle azioni di un soggetto sono fortemente influenzate dalla struttura di pensieri che lo stesso porta con se.

Le convinzioni mentali, come detto nell’articolo Come superare i propri limiti che ti invito a leggere, sono il frutto di mappe mentali che raramente costituiscono una ricostruzione fedele della realtà e che tendono a farci credere che tutto ciò che ci circonda sia un pericolo, una minaccia, qualcosa di arduo da affrontare con sicurezza in se stessi, autostima e disinvoltura.

Vi starete chiedendo “Ma allora come si sconfiggono queste convinzioni?”.

Lo scrittore e umorista statunitense Mark Twain Diceva:

“Quando ti trovi d’accordo con la maggioranza, è il momento di fermarti a riflettere.”

Prova a fare un lista di una decina di cose di cui sei assolutamente convinto e chiediti se ciò che credi sia corretto. In questo modo, potrai comprendere pian piano quali sono le convinzioni e i pensieri che non sono reali e che quindi ti restituiscono un mappa distorta della realtà. 

Sono quelle convinzioni che ti fanno vedere il mondo con gli occhiali della malizia, della timidezza, della paura delle critiche altrui…

Questi pensieri negativi non ti supportano, non ti stimolano e non ti rendono libero di essere te stesso, creativo ed entusiasta della vita.

E’ necessario fuggire questi pensieri, lasciarseli scivolare di dosso..

Ricorda, la vita è già abbastanza difficile per essere vissuta con alle spalle il peso di una struttura di cattive convinzioni.

Cari lettori e musicisti, mi rivolgo principalmente a voi anche se queste riflessioni valgono per chiunque, vi invito a focalizzare l’attenzione sui vostri processi mentali prima di approcciarvi a qualunque compito impegnativo o ad una performance.

Consapevolizzare i nostri pensieri, farne una radiografia per quanto possibile o un’analisi è indispensabile quanto il duro lavoro quotidiano che ci porta a raggiungere un risultato.

Riflettere su ciò che ci provoca ansia, timidezza e disagio è importante almeno tanto quanto lo è lo studio sul nostro strumento.

Spesso i musicisti tendono a fissare tutta la loro concentrazione prettamente sull’esecuzione strumentale senza ricordarsi che la centrale di comando è la nostra mente, che è preferibile mantenere nel più alto stato di benessere.

Dunque, prima di salire sul palco, prima di iniziare un discorso in pubblico, prima di dover affrontare un compito per il quale avete investito molte risorse ed energie, abituatevi a filtrare i pensieri negativi e a sostituirli con altri positivi.

Ad esempio, un soggetto con bassa autostima tende a prevedere tutto in modo pessimistico e non pensa che, invece, una determinata esperienza possa andare a buon fine.

Quando si innesca il pilota automatico, i cattivi pensieri possono essere svariati:

Sono un fallito, è sotto gli occhi di tutti!”, “Sono sicuro che anche questa volta tremerò come una foglia e perderò aderenza sulla tastiera”, “Non potrò mai passare questa audizione, quel giurato ce l’ha con me!”, “Sono sicuro che mi andrà male, magari potessi essere solido come..”..

Personalmente, partirei dal presupposto che non tutto deve andare sempre alla perfezione secondo i nostri canoni e che un margine di errore potrà sempre esserci. 

Quindi anche se qualcosa non dovesse andare secondo i nostri piani non sarà la fine del mondo!

Consiglio di fare uno sforzo mentale e di provare a contrastare questi pensieri con i seguenti:

“Anche se qualche esibizione non è stata impeccabile, stavolta cercherò di fare del mio meglio”, “Non è detto che anche questa volta tremerò, cercherò di concentrarmi sulla musica ed essere espressivo”, “Quest’audizione è molto importante, sono felice di essere qui. Se suono bene la giuria mi darà una buona valutazione. Nel peggiore dei casi riproverò l’anno prossimo!”, “Stavolta ho studiato molto e con metodo, andrà bene!”

Queste sono alcune delle sostituzioni mentali che vi consiglio di abituarvi a maturare.

Nicolò De Maria


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