Come prepararsi alla performance e prevenire i vuoti di memoria
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Gentili lettori,
sono lieto di annunciarvi l’uscita del mio libro “Il pianista e la paura del pubblico” pubblicato dalla casa editrice musicale Volontè & Co. di Milano. E’ una concreta risposta alle domande più frequenti sollevate da pianisti e musicisti riguardanti la paura di suonare in pubblico, l’ansia da palcoscenico e le tecniche di memorizzazione musicale (trovate di sotto la descrizione dettagliata).
NON acquistate il libro se: – pensate di poter affrontare il pubblico o la commissione di un esame senza alcuna difficoltà; – cercate una scorciatoia o una ricetta magica per salire sul palco miracolosamente sereni e sicuri di voi stessi dall’oggi al domani; – non siete disposti ad uscire dalla zona di comfort e rivalutare il vostro metodo di studio; – non siete disposti ad impegnarvi e studiare quotidianamente (ma questo già lo sapevate!).
Buona lettura
Nicolò De Maria
Descrizione
Paura di esibirti? Vuoti di memoria, sudorazione delle mani, strani tic e tremolii in tutto il corpo? È questo che ti accade in pubblico o davanti ad una commissione o giuria? Che tu sia un giovanissimo pianista alle prese con i primi saggi o un più esperto musicista impegnato in esami, concorsi e concerti, questo libro allora è per te. L’autore prende spunto dalla principale letteratura pianistica per proporre un metodo di studio innovativo, accattivante e di immediata applicazione pratica, che mette al primo posto la pubblica esecuzione e riduce radicalmente l’ansia da palcoscenico. Questa lettura non è un saggio pianistico generalista, ma una guida che propone un flusso di lavoro metodico e disciplinato, in cui ogni riga ha l’evidente obiettivo di combattere la paura di suonare in pubblico, la paura di eventuali vuoti di memoria, di rendere il 10% rispetto alle proprie reali capacità, di far l’ennesima brutta figura, la paura di avere di nuovo paura!
Fra gli argomenti trattati, anche: – Paura delle critiche altrui – Invidia delle abilità altrui – Insana competitività – Convinzioni mentali false, negative e controproducenti – Studiare poche o molte ore al giorno? – Stile di vita e concentrazione – Tecniche di memorizzazione realmente applicabili – Rilassamento muscolare – Spassarsela suonando!
AUTORE: NICOLÒ DE MARIA GRUPPO EDITORIALE VOLONTÈ & CO., 20121 MILANO GRAFICA E COPERTINA: RAFFAELE CIMINO DISEGNI DI SIMONA ZAMPA
Estratti dal testo
“Pianisti si nasce? Pianisti si diventa? Si nasce e si diventa ma, credo io, si diventa più di quanto si nasca.”
P. Rattalino
“La mia teoria è spassarmela un mondo e non lasciare che qualsiasi cosa mi impedisca di fare ciò che voglio”
M. PetruccianiCompany2
“Noi siamo ciò che vogliamo. I limiti si spostano.”
AutoreCompany3
Se il maestro continua a ripeterti: “Non sei in grado di suonare nulla! Non vali nulla! Suonerai sempre male! Non avrai mai una tecnica abbastanza solida! Non sei musicale!” Beh.. allora il mio consiglio è “CAMBIA MAESTRO!”.
AutoreCompany4
“Quando ti trovi d’accordo con la maggioranza, è il momento di fermarti a riflettere.”
M. TwainCompany5
“Se le regole che ci imponiamo sono troppo rigide, ci stiamo auto-condannando ad una vita di fallimenti.”
AutoreCompany6
“Se non sei tu a scegliere i tuoi obiettivi, gli altri o le circostanze della vita lo fanno per te e ti ritrovi a perseguire scopi che non sono tuoi o ad agire in base a reazioni casuali ed estemporanee”.
F. Righini & R. ZadraCompany7
“Non posso darvi una formula sicura per il successo, ma posso darvene una per il fallimento: cercate sempre di accontentare tutti.”
AutoreCompany8
Come liberarsi delle critiche altrui? “Non avere tempo! Pensate ad Arnold Schwarzenegger: quando voleva diventare Mr. Olimpia era talmente immerso negli allenamenti che non poteva avere il tempo di pensare a tutto quello che gli altri dicevano di lui. Gli altri parlavano, lui rispondeva coi fatti.”
M. MontemagnoCompany9
“Io non credo nel talento, credo nell’ostinazione. […] Penso che, in effetti, ognuno ha il talento che decide di avere.”
A. CiccoliniCompany10
“Se volete una ricetta per il fallimento, affidate esclusivamente al vostro talento il vostro successo.”
AutoreCompany11
“I soggetti in cerca di sicurezze necessitano un metodo di studio fatto di continue conferme, non possono permettersi di tornare indietro a correggere.”
AutoreCompany12
“Chopin temeva più di tutto l’abbruttimento dell’allievo. Quando apprese che studiavo sei ore al giorno si arrabbiò moltissimo e mi vietò di esercitarmi più di tre ore.”
C. DuboisCompany13
“Quando Svjatoslav Richter mi suonò per la prima volta la Sonata n. 9 di Prokof’ev (a lui peraltro dedicata) mi scappò detto che un passaggio molto difficile, polifonico, molto vivace […], gli «riusciva a dovere». Richter mi rispose: «Ma questo passo l’ho studiato ininterrottamente per due ore». Ecco il metodo giusto, che dà ottimi risultati.”
H. NeuhausCompany14
“Avevo una studentessa straordinaria, che, tuttavia, non aveva suonato in pubblico neppure una volta senza confondersi e dimenticare qualcosa. La ragione era che si trascinava appresso una smisurata quantità di impegni ed era molto esaurita”.
H. NeuhausCompany15
Delegare al caso la scelta estemporanea delle dita da utilizzare è una garanzia per l’insicurezza.
AutoreCompany16
“Se volete giungere sicuri sul palco, chiedetevi ora se lo siete! Poi accelerate…”
AutoreCompany17
“Grazie alla legge dei grandi numeri e al calcolo statistico delle probabilità, dopo molte manovre errate una esecuzione abbastanza corretta di quel passaggio potrebbe anche esser loro riuscita. Ma quanti, a quel punto, credessero di -averlo imparato-, dovrebbero infine ammettere di -aver imparato a sbagliarlo-.”
N. GardiCompany18
“Rubare vuol dire che se ruberete del tempo e non lo restituirete in fretta, sarete un ladro; se inizialmente accelerate, in seguito dovrete rallentare; allora rimarrete una persona onesta e sarete in grado di stabilire l’equilibrio e l’armonia”.
H. NeuhausCompany19
“Io muoio di paura. Ma credo che tutti abbiano paura e che ciò sia perfettamente normale.”
A. CiccoliniCompany20
“Se vuoi esibirti in pubblico, oltre a studiare il brano dovrai prepararti alla performance!
AutoreCompany21
“Studiate la memorizzazione, non improvvisatela. Il pericolo di incappare in irrimediabili vuoti di memoria sul palco è elevato! Si spera che tutto vada liscio. Ma non si può avere la pretesa di esibirsi senza che l’ansia della performance abbia il sopravvento.”
AutoreCompany22
“Memorizzare è come scavare un solco nella cera. Se il gesto è deciso il solco sarà ben visibile. Più analizziamo, scomponiamo e diamo valore a un contenuto, più si imprime nella nostra mente.”
AutoreCompany23
“Vuoto di memoria? Panico sul palco? La memoria cinestetica sarà l’unica a salvarvi!”
AutoreCompany24
“Mi ci volle la metà della mia vita per capire che ci sono due modi di servirsi del pianoforte. Uno è di suonare, l’altro è di lavorare! Se scegli il primo non otterrai mai nulla. Sei travolto dalla tua emozione e dal contenuto emotivo del pezzo che stai suonando, e puoi consumare tutta la tua vita senza imparare nulla.“
I. PaderewskiCompany25
“Noi siamo ciò che facciamo ripetutamente. L’eccellenza, pertanto, è un’abitudine”
AristoteleCompany26
“In ogni azione in cui è previsto un certo grado di difficoltà, il corpo si raccoglie come a difesa di essa. Questa tendenza del corpo richiede uno sforzo non necessario e gli impedisce di organizzarsi per l’azione nel modo corretto.” L’auto-protezione e lo sforzo superfluo sono un’espressione della mancanza di fiducia in se stesso dell’individuo”.
FeldenkraisCompany27
“A un allievo del genere bastava sedersi al pianoforte perché diventasse di legno, di pietra, e le sue giunture smettessero di agire: un bambino normale, capace di camminare con disinvoltura, di correre, saltare, giocare a palla, ballare, e così via, diventa a un tratto un perfetto ebete. Le ragioni sono chiare: l’insufficienza rispetto al compito, il terrore di fronte allo strumento”
H. NeuhausCompany28
“La sera prima di un concerto ho questa abitudine: mi metto a letto, spengo, e ripasso nella mia testa tutta l’esecuzione come se mi stessi guardando su uno schermo televisivo. Trovo molto utile visualizzare quello che si fa. Dicono che Paganini facesse la stessa cosa: si coricava e, prima di addormentarsi, visualizzava nella sua mente ogni minimo dettaglio della sua esecuzione”.
A. CiccoliniCompany29
“Provi un pizzico di invidia per le qualità di un compagno? Bene, sei nel posto giusto.”
AutoreCompany30
“Il noto allievo di Busoni, Michael Zadora, mi raccontava che spesso Busoni, il giorno del concerto, suonava lentamente e scrupolosamente tutto il programma senza nessuna -espressione- come Tausig faceva dopo il concerto e, probabilmente, anche prima del concerto.“
H. NeuhausCompany31
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