I trilli al pianoforte. Due metodi pratici per studiarli
Il pianista e la paura del pubblico
Come prepararsi alla performance e prevenire i vuoti di memoria
Il libro “Il pianista e la paura del pubblico” è una raccolta e un approfondimento degli articoli più letti dagli utenti. Se vuoi approfondire questo articolo e gli argomenti principali di questo sito, quali l’ansia da palcoscenico, la paura di suonare in pubblico, le tecniche di memorizzazione musicale, la sicurezza in se stessi e la solidità tecnica clicca qui sotto.
ARTICOLI CORRELATI
Come studiare al pianoforte i passaggi difficili? Casella, Chang, Gardi, Come studiare al pianoforte i passaggi difficili con le cadute, Tre esercizi tecnici consigliati da Chopin, Come suonare le ottave al pianoforte?, Suonare a memoria. Tipi di memoria musicale e tecniche di memorizzazione, Ansia pre-esame? La memoria ti spaventa? Cosa fare prima di suonare in pubblico, Ansia da vuoto di memoria? 5 consigli pratici su come affrontarla, IL PIANISTA E LA PAURA DEL PUBBLICO, Talento o ostinazione. Come raggiungere i propri obiettivi?, Come studiare di più al pianoforte, Come rimanere concentrati?, Come essere felici (per musicisti e non), Come superare i propri limiti (per musicisti e non), Cambiare pensieri negativi in positivi, Paura del giudizio degli altri?, Rimanere concentrati sul palco o ad un esame.
In questo articolo non mi dilungherò a lungo e cercherò di parlarvi brevemente e concretamente di due metodi semplici e pratici per studiare i trilli al pianoforte.
Come per l’esecuzione delle ottave, anche nei confronti dei trilli ci sono pianisti che ci si approcciano naturalmente senza alcuno stress e pianisti che invece tendono ad intimorirsi di fronte ad essi. I due metodi di cui sto per parlarvi torneranno utili ad entrambe le categorie di pianisti.
Ancora una volta (e probabilmente sarà l’ultima per un discreto periodo di tempo) traggo le seguenti tecniche da “L’arte del pianoforte” di Neuhaus, libro che per il sottoscritto, negli ultimi anni, è stato come un vangelo della prassi pianistica.
Due metodi pratici per eseguire i trilli al pianoforte
Iniziamo allora parlando del primo metodo che ci propone Neuhaus:
Innanzitutto, il celebra didatta russo indica di eseguire il trillo sollevando le dita dal metacarpo. Ovvero, utilizzando l’articolazione delle nocche.
La mano deve essere tenuta distesa e immobile, evitandone l’-impietrimento-.
La mano, come possiamo immaginare deve rimanere il più rilassata possibile, senza alcun irrigidimento o contrazione.
Ricordo che qualunque tipo di contrazione proveniente dalla mano, o anche dall’avambraccio, provoca istantaneamente un irrigidimento delle dita, precludendone immediatamente l’agilità.
Le conseguenze e le cause dell’irrigidimento potrete approfondirle nell’articolo Rilassamento muscolare? che vivamente consiglio di leggere.
Una volta trovato il gesto corretto che ci permette di mantenere l’intero arto rilassato e di agire soltanto con l’energia muscolare delle dita, procediamo esercitandoci da pp fino al più f possibile.
Attenzione! Mentre l’esecuzione di un trillo p è facilmente possibile con le sole dita, l’esecuzione f invece richiede alle dita uno sforzo al limite delle loro possibilità. Una volta superato quel limite automaticamente e naturalmente le dita esigeranno il supporto dei muscoli della mano e del braccio! Ciò è assolutamente da evitare!! A quel punto ci si dovrebbe fermare.
Stessa cosa vale per l’accelerazione. Il trillo andrebbe studiato gradualmente da lento a veloce, ma attenzione, l’accelerazione non deve precludere l’immobilità naturale della mano e il suo totale rilassamento. L’esecuzione del trillo deve essere effettuata esclusivamente dai muscoli delle dita.
Il suddetto esercizio può essere effettuato su due tasti neri, su due tasti bianchi e su un tasto nero ed uno bianco.
Maggiore sarà l’altezza H tra il polpastrello e il tasto e più il trillo risulterà staccato. Al contrario, più vi avvicinate al tasto (potete anche rimanere sempre dentro al tasto grazie all’utilizzo del doppio scappamento) più il trillo risulterà legato.
Secondo metodo proposto da Neuhaus
Il secondo metodo pratico utile all’esecuzione dei trilli al pianoforte, è un completamento del primo.
Infatti, una volta effettuato il trillo con il primo metodo appena illustrato, è possibile sperimentare un grande giovamento se permettiamo all’avambraccio di effettuare delle micro-rotazioni che assecondano il trillo.
Il secondo metodo è quindi molto simile al primo, l’unica differenza è l’aggiunta del supporto della micro-rotazione.
In effetti, mantenere la mano immobile potrebbe sembrare, in alcuni casi, quasi una forma di repressione della stessa, evitandone la naturale oscillazione. Tuttavia, non si potrebbe effettuare il procedimento inverso, ovvero quello di eseguire il trillo esclusivamente con la rotazione senza l’azione delle dita.
Infatti, la rotazione è di grande aiuto esclusivamente se si sono già allenate le dita ad eseguire il trillo con il primo metodo.
Sintesi dei due metodi
Infine, Neuhaus conclude asserendo che l’esecuzione perfetta di un trillo è la naturale conseguenza dell’azione combinata delle dita (esercitate grazie al primo metodo) e dell’avambraccio che ne asseconda il movimento per mezzo della micro-rotazione.
Il rilassamento di tutte le leve del braccio rimane in tutti casi una condizione imprescindibile.
Nicolò De Maria
Bibliografia:
Neuhaus, H. (1992). L’arte del pianoforte. Milano: Rusconi.
Spero che questo articolo vi sia tornato utile. E’ il frutto dei miei modesti studi e di alcune letture personali. Non è richiesto di essere d’accordo con l’intero contenuto dell’articolo. Bensì, si accettano critiche e commenti costruttivi.
ARTICOLI CORRELATI
Come studiare al pianoforte i passaggi difficili? Casella, Chang, Gardi, Come studiare al pianoforte i passaggi difficili con le cadute, Tre esercizi tecnici consigliati da Chopin, Come suonare le ottave al pianoforte?, Suonare a memoria. Tipi di memoria musicale e tecniche di memorizzazione, Ansia pre-esame? La memoria ti spaventa? Cosa fare prima di suonare in pubblico, Ansia da vuoto di memoria? 5 consigli pratici su come affrontarla, IL PIANISTA E LA PAURA DEL PUBBLICO, Talento o ostinazione. Come raggiungere i propri obiettivi?, Come studiare di più al pianoforte, Come rimanere concentrati?, Come essere felici (per musicisti e non), Come superare i propri limiti (per musicisti e non), Cambiare pensieri negativi in positivi, Paura del giudizio degli altri?, Rimanere concentrati sul palco o ad un esame.